giovedì 18 luglio 2013

Proposta alla corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo


Gentili tutti vorrei discutere con voi di una mia convinzione, è più che accettato che esistono diritti fondamentali di cui bisogna cercare di far godere tutti gli uomini già nel momento della nascita .
Spesso si pensa che in paesi sviluppati tali diritti siano anche sovraabbondanti, ma si sa la mancanza di diritti non è una conseguenza della locazione geografica quanto piuttosto della mancanza di tutela dei più deboli, di coloro che non hanno peso politico, che non possono ribellarsi.
Anche nei paesi industrializzati esistono o meglio stanno per esistere persone che non sono tutelate da nessuno e queste sono le nuove generazioni che oggi non votano, non protestano, ma subiranno le conseguenze delle nostre decisioni in maniere sempre più complesse.
Oggi in Italia ogni bambino che nasce ha sulla schiena già un debito da pagare che da ultime stime si aggira sui 36 mila euro a persona, io mi chiedo con quale diritto noi possiamo decidere di caricare una persona non ancora nata dei debiti fatti da una generazione precedente, il problema sta emergendo chiaramente solo in questi tempi.
Certo è abbastanza chiaro che a volte le spese sostenute da uno stato siano per migliorare la situazione di quel paese anche per le generazioni future e questo è magari il caso delle spese sostenute per guerre o per la realizzazione di vantaggi strategici, ma con quale coraggio io mi chiedo un uomo che voglia definirsi tale può guardare negli occhi un bambino qualsiasi dicendogli che lui da grande dovrà ripagare un debito fatto per gli sprechi della politica, i vantaggi delle caste, le pretese di chi alza la voce più forte, perchè noi non siamo riusciti a impedire che questi malfattori generassero un debito non necessario, non strategico, per aumentare il loro benessere a scapito di generazioni non ancora nate.
Credo che bisognerebbe iniziare a far presente alle sedi preposte la necessità di sancire un nuovo diritto fondamentale quello di nascere senza il peso di un debito fatto da altri soprattutto se in nessun modo ascrivibile agli interessi della nuova generazione.
Quando una banca presta il denaro a qualcuno si prende un rischio sa che quel qualcuno potrebbe in alcune circostanze non restituire il denaro e nel caso è la banca stessa colpevole di non aver studiato bene la situazione e ne ha un danno economico, ma essa non si rifà presso i figli e nipoti dell'uomo debitore. Il pensiero di alcuni illuminati ha decretato ciò poiche vista la natura approfittatrice dell'uomo non passerebbe molto che una persona senza scrupoli e una banca connivente utilizzassero tale scappatoglia per star bene loro e creare una discendenza di schiavi costretti non a lavorare per il loro benessere, ma per quello di altri.
Questo modo di fare quando si parla di stati è più che accettato, vorrei trovare qualcuno, spero molti che la pensano come me e vogliano lavorare per far giungere queste supposizioni alla corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo perchè prenda in considerazione il diritto di nascere senza debiti altrui.
Vi ringrazio per aver letto le mie opinioni e per gli auspicati commenti.

sabato 29 giugno 2013

Non si hanno scuse per assumere


Letta dice giustamente di assumere, ma le aziende giustamente dicono che per assumere devono prima produrre, ma per produrre c'è bisogno di chi compra, ma per comprare c'è bisogno dei soldi, ma per avere i soldi c'è bisogno di essere assunti....
Questo è un circolo vizioso da cui si può uscire in due modi
1 bisogna che lo stato faccia debito pubblico per immettere soldi che facciano ripartire il ciclo, ma questo in Italia è impossibile perché abbiamo un debito altissimo per colpa di chi in tempo di benessere non ha provveduto a diminuire il debito pubblico in caso di una evenienza del genere. Cioè tutti coloro che hanno speso negli anni scorsi vivendo al di sopra delle proprie possibilità.
2 bisogna che qualcuno di esterno compri i nostri prodotti, peccato che l'industria italiana è forte nei settori a bassa tecnologia e quindi la gente non comprerà i nostri prodotti, ma quelli dei paesi in via di sviluppo perché costano di meno.E' evidente che anche qui in tempi di benessere si sarebbe dovuto cercare di spingere l'innovazione tecnologica nell'industria.
Quindi vediamo che i metodi normali sono poco percorribili in Italia.
L'unica soluzione possibile è che la BCE emetta grosse somme di denaro per far ripartire l'industria europea insieme a quella italiana, questo rilancerebbe i consumi interni e svaluterebbe la moneta in modo da rendere più appetibili i nostri prodotti.
Speriamo anche che i governanti e le popolazioni facciano tesoro di questi insegnamenti e si ricordino che nei cicli economici positivi bisogna diminuire il debito pubblico in modo da essere pronti ad affrontare i periodi di crisi e innovare i settori industriali per differenziare i nostri prodotti da quelli dei paesi in via di sviluppo

lunedì 24 giugno 2013

Lo stato non è una società multiservizi


Sembra strano che ci sia bisogno di specificarlo, ma a ben vedere qui tutti ormai sono convinti che lo stato sia poco più di una spa che eroga servizi...
Credo si stia certamente sminuendo il compito di uno stato e nello stesso tempo esagerando le capacità di fornitura di servizi della Italia spa.
Lo stato deve assicurare il lavoro a tutti, lo stato deve assicurare la casa a tutti, lo stato deve amministrare la giustizia di qua e deve assicurare la pace di la e non può mai sbagliare...
Ecco  se cerchi qualcuno che può fare tutto e non sbaglia mai dovresti rivolgerti alla chiesa, più che allo stato e pure li ti chiedono di intanto iniziare ad aiutarti da solo !!
Lo stato siamo noi come si dice quindi la possibilità che non sbagli mai è lungi dall'essere anche solo lontanamente presa in considerazione.
Che nella costituzione italiana ci siano principi su cui lo stato si basa è cosa ben diversa dal pensare che lo stato italiano possa fornire i servizi richiesti dalla costituzione, se cerchi un lavoro o una casa andare a protestare sotto il parlamento serve a poco, cosi come se cerchi l'uguaglianza sarebbe meglio impegnarsi in prima persona per il raggiungimento dell'obbiettivo.
Uno dei problemi dell'Italia risiede proprio in questo; si chiede  allo stato di fornire servizi, comportamenti e ideali quando è risaputo che l'apparato statale è un organizzazione inefficente nel fornire servizi, è bravo a difendere i confini nazionali,  è efficente nel discutere di politica estera, se la cava nel fornire la sanità e l'acqua, ma il lavoro proprio no meglio rivolgersi ad un agenzia interinale.
Forse non sarebbe una cattiva idea far tornare lo stato ad essere quello che è, allontanandolo dai processi socioeconomici e dalla fornitura dei servizi non essenziali, lasciando i soldi nelle mani dei cittadini che poi decideranno da soli se spenderli in società che offrono servizi e certificazioni varie.
Non lo dico tanto perche' non credo nell'intervento economico statale, ma piu che altro perche' in fin dei conti non mi sembra che fino ad oggi abbia funzionato.

venerdì 7 giugno 2013

un paese normale


Dopo aver stuprato la parola civiltà talmente tante volte da renderne ormai incomprensibile il reale significato così che civile è ciò che più ritiene opportuno la persona che sta parlando, i mass media ora si stanno dedicando alla parola normale, se questo fosse un paese normale, se la giustizia fosse normale, se i politici fossero normali, invocare la cosidetta normalità è ormai lo sport più in voga fra i vari opinionisti...
Anche qui a ben vedere l'uso della parola normale attribuita ad uno stato non ha altro significato se non quello di inveire senza alcuna argomentazione verso la nazione di cui si sta parlando... a voler fare cosa saggia ogni volta che un opinionista inizia una frase con "se questo fosse un paese normale" bisognerebbe cambiare canale all'istante perchè la vera frase che si  sta sentendo è "non ho argomentazioni logiche per sostenere la mia tesi e allora dico una frase ad effetto".
Sia chiaro non voglio sostenere che il nostro paese sia perfetto o che non ci sia niente da cambiare, anzi anche io come tutti vedo le storture che ci circondano, le possibilità di miglioramento, che non esiste la perfezione, che si può sempre migliorare, ma proprio per questo commentare qualcosa con una allocuzione verbale fine a se stessa è inutile.
Cosa è normale per una nazione? tutto e il contrario di tutto, sembrerebbe ad esempio che fare una guerra non sia una cosa normale, ma affermereste la stessa cosa se foste l'america nel 1942? Lamentarsi del proprio stato dicendo che non è normale non ha alcun senso anche perche quello che è normale per un popolo può non esserlo per un altro, ecco perche ogni volta che si cerca di ricopiare la soluzione di una nazione per impiantarla su un altra si finisce spesso per fare una stupidaggine.
 Ad esempio vedendo la bassa percentuale di incidenti che vi sono in Svezia si è pensato di far tenere le luci accese anche di giorno in tutta Europa, peccato che in Svezia un guidatore pensa che una strada sia trafficata se la macchina più vicina è ad una distanza inferiore a 200 metri motivo per cui è molto difficile che questi vadano a sbattere ed ecco perche noi ci ritroviamo con un codice della strada che ci impone di tenere i fari accesi in autostrada anche quando c'è un sole che scioglie le pietre, cosi per consumare un po di benzina inutilmente, ma percentuali di incidenti stradali sempre maggiori di quelle della Svezia.
In Usa invece dove sono uniti da un po più tempo ogni stato modifica le leggi stradali a seconda di cio che ritiene piu opportuno per la propria nazione.
Comunque, in definitiva la normalità si sa è una cosa che calza male all'Italia; perchè è difficile essere normali se si è nati straordinari, quello che invece dovremmo augurarci è di riuscire ad essere straordinari nel bene, piuttosto che nel male.

lunedì 3 giugno 2013

La crisi disintegra la Lega



La crisi ha un sacco di colpe è vero e nessuno potrebbe gioire del periodo di crisi questo è certo, però a noi piace vedere il bicchiere mezzo pieno e allora ci rendiamo conto che a volte le crisi sono anche delle opportunità sono anche dei periodi di rinsavimento generale, la crisi ci fa capire alcune cose che ci eravamo scordati ad esempio che gli sprechi non sono una cosa giusta, ma soprattutto vogliamo discutere del fatto che i periodi di crisi sono quelli che più di altri dimostrano l'importanza di uno stato, di una nazione grande che se spinta da un moto di appartenenza può davvero trasformarsi in una grande nazione.
La lega non esiste più o quanto meno sta scomparendo e i dati delle elezioni amministrative lo sanciscono in maniera abbastanza chiara.
Il motivo è semplice perchè anche il piu becero degli indipendentisti italiani in questo periodo si sta rendendo conto del perche i popoli tendono a riunirsi e ad allearsi con i popoli vicini nei quali riescono a trovare una radice comune; la motivazione è assai più pratica che ideale ed è che in un periodo di crisi uno stato grande ha maggior probabilità di cavarsela di uno stato piccolo.
Nel momento in cui le aziende in Veneto chiudono gli imprenditori si suicidano e la gente rimane senza lavoro, la famosa Roma ladrona non è più il pozzo in cui vengono gettati milioni di tasse, ma il posto in cui lamentarsi per ricevere la cassa integrazione, perchè se il Veneto oggi non produce più c'è la speranza che le altre regioni possano passarsela meglio e aiutare chi ne ha bisogno, c'è la speranza che i soldi mandati a Roma per restaurare che so il colosseo oggi possano rivelarsi utili affinche il turismo internazionale possa in qualche modo aiutare le aziende dissestate del nord Italia; ecco la risposta da dare al leghista ormai in pensione... a cosa servivano le molte tasse che il nord pagava?  Erano un'assicurazione che nel momento in cui il nord avesse avuto bisogno il resto della nazione sarebbe stata in grado di darglielo.
Chiariamo che non si sta parlando di un'assicurazione finanziaria che ti ridà sempre un po meno di quello che gli è stato versato, stiamo parlando della unità di una nazione che non importa quello che accadrà non smetterà mai di aiutarti perchè in definitiva aiutare ogni angolo della propria nazione significa aiutare se stessi.
Allora qualunque sia la condizione economica mondiale le arance della Sicilia, i prodotti del centro Italia,  finiranno sempre in qualche modo per sfamare anche l'Italia del nord quando ve ne sarà bisogno.
Ecco perche la luce della ragione ha dissolto la lega come neve al sole, ecco perchè nei momenti di crisi l'unica soluzione è stringersi intorno alla propria bandiera;
perchè se è vero che un paese grande non è necessariamente un grande paese è altrettanto vero che un grande paese è sempre anche un paese grande; grande abbastanza da resistere alle prove del tempo.

domenica 26 maggio 2013

L'egoismo dei tedeschi


Oggi in Italia si sente spesso parlare gente che vorrebbe la nostra nazione come quella tedesca,  giornalisti vengono invitati nelle trasmissioni a raccontarci quale è stata la loro ricetta. E' giusto questo atteggiamento?
Che la mentalità tedesca sia foriera di problemi credo sia noto a tutti visto i fatti del passato, siamo sicuri che le loro ricette potranno essere replicate?
Siamo sicuri che questa specie di ammirazione nei loro confronti li porterà a mettersi a disposizione della comunità europea ?
Sia chiaro chi scrive non pensa che bisogna elemosinare l'aiuto dei tedeschi, io credo che euro non euro, crisi non crisi, l'Italia come sempre se la caverà.
Sono più di duemila anni che in un modo o nell'altro gli italiani sono sempre stati un paese di rilevanza mondiale di creazioni artistiche e scientifiche di alto livello, naturalmente inclini a stare sul palco internazionale in un modo o nell'altro. Credo che riusciremo come al solito a cavarcela quindi di certo non pensiamo di aver bisogno dell'aiuto di nessuno;
però vorrei spiegare perchè nella nostra ingenuità ce lo saremmo aspettato l'aiuto dei tedeschi e pensiamo che ne avremmo avuto diritto.
Per spiegare perchè ci saremmo aspettati un atteggiamento più solidale dei tedeschi non si puo prescindere dal parlare della situzione storica che vari anni fa ha portato all'unificazione europea, esula da questo contesto discutere esaustivamente del perchè la Germania deve essere riconoscente all'Unione europea se volete saperne di più vi segnalo a fondo pagina dei link dove le cose vengono spiegate esaurientemente.
Vi basti sapere che alla vigilia dell'Unione europea che ha coinciso anche con il periodo della riunione delle due germanie divise da 50 anni la comunità europea ha concesso al popolo tedesco agevolazioni e comportamenti che in epoche passate avrebbero generato proteste internazionali e conflitti, questo nell'idea che ormai si era sulla via di diventare un unica grande realtà e le sofferenze di un popolo in difficoltà andavano spalmate sull'Europa tutta come si ragionasse di un solo stato.
Ricordiamo ad esempio il pagamento dei debiti tedeschi per la riunificazione e le crisi economiche che ne conseguirono, cosi come la rinuncia al pagamento dei debiti di guerra da parte di alcune nazioni, ma suprattutto l'assetto economico datosi dall'Europa con la mancanza di qualsiasi tipo di protezione interna fra gli stati membri; assetti economici palesemente e dichiaratamente a favore della Germania proprio perchè all'introduzione della moneta unica la loro economia era malmessa.
Quanti di noi hanno usufruito piu di una volta di aiuti statali per l'acquisto di beni comunitari senza alcuna distinzione di provenienza geografica purchè europei.
Riassumendo potremmo dire che in quegli anni nessuno dei paesi europei ha cercato di imporre paletti alle decisioni economiche tedesche, ma le hanno supportate in ogni modo costi quel che costi.
Ecco perche oggi ad una decina di anni di distanza ci saremmo aspettati un atteggiamento similare da parte della Germania, cosi non è stato e l'unica cosa che possiamo fare oggi è prenderne atto. Dobbiamo riconoscere il fatto che mentre noi pensavamo di costruire un Europa unita, creavamo leggi e seguivamo percorsi economici che andavano in quella direzione, sopportavamo disagi e acquistavamo beni europei, una nazione la Germania ne traeva i vantaggi senza maturare nelle coscienze l'appartenenza ad un solo grande stato l' Europa, senza riconoscere che gli accordi sottoscritti non erano fini a se stessi,  ma fatti nell' ottica di una migliore integrazione futura, senza accorgersi che tutti i vantaggi economici ottenuti grazie all'assenza di barriere interne non erano guadagnati, ma regalati da quella che sarebbe stata la loro nazione futura.
Questo è il motivo per cui mi chiedo se i tedeschi siano approfittatori o solo egoisti.

 http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/02/la-germania-non-e-mai-stata-la.html#more
 http://vocidallestero.blogspot.it/2013/05/perche-non-possiamo-fare-come-la.html
 http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-03/quando-grecia-chiedere-conto-084621.shtml?uuid=Ab16vGIF
 http://temi.repubblica.it/micromega-online/letica-tedesca-e-lo-spirito-delleuro/


giovedì 23 maggio 2013







Questo blog nasce dalla considerazione che ormai nel criticare l'Italia siamo arrivati al ridicolo.
Ieri vedevo un video di italiani che andavano a portare i soldi all'estero e indovinate dove li portavano in Slovenia; gia questo basterebbe a parlare dell'assurdita della gente,
ma andiamo oltre.. nel video alcuni imprenditori guidati dal furbo finanziere di turno e esaltati dal solito politico indipendentista parlano di quanto sia preferibile e sicuro lo stato sloveno in confronto a quello italiano. 
La Slovenia... La Slovenia è un paese più sicuro dell'Italia, ma se fino a pochi anni fa non erano neanche uno stato, il rimasuglio di una nazione che dopo aver fatto guerre per motivi assurdi, si è divisa in tanti inutili staterelli.
Adesso io non sono uno che sta a guardare le glorie del passato italiano, non mi piace chi si fa forte degli antichi personaggi o di cosa hanno fatto i popoli, ma c'è un limite a tutto....  Non me ne vogliano gli amici sloveni del tutto incolpevoli di tanta follia, ma non credo che un piccolo stato appena nato possa paragonarsi all'Italia . 
Ora a parte questo sfogo momentaneo prendiamo in esame la assurdità di credere che i soldi siano piu sicuri in banche slovene... cioè voi credete veramente che in caso di crisi economica Italiana la Slovenia non ne risentirebbe?
La Francia, la Germania si preoccupano di una possibile crisi economica italiana non certo per solidarieta sociale, ma perche la cosa creerebbe problemi anche a loro;
nel caso è chiaro che l'economia slovena sarebbe distrutta istantaneamente e allora guardate cosa è successo a Cipro, quali sono stati i primi investimenti a cadere?  Quelli degli stranieri; andate dopo una seria crisi economica a richiedere i vostri soldi nelle banche slovene a farvi spernacchiare dallo stesso direttore di banca che vi decantava la sicurezza di depositare i soldi da loro, forse ve lo meritate.